… E venne chiamata due cuori di Marlo Morgan

Titolo … E venne chiamata due cuori

Autore Marlo Morgan

Genere Romanzo autobiografico

Prima pubblicazione 1991

Messaggio dall’autrice al lettore: “Se tu sei fra coloro che sono in grado di ascoltare il messaggio, lo sentirai forte e chiaro. Te lo sentirai nelle viscere, nel cuore, nella testa e fin nel midollo delle ossa. Perché, vedi, avresti potuto benissimo essere tu il prescelto per questo vagabondaggio nell’Outback, e ti garantisco che più di una volta ho desiderato che fosse andata davvero così. Tutti abbiamo dentro di noi un entroterra dove viviamo esperienze che contribuiscono alla nostra crescita; il caso ha voluto che la mia si verificasse nell’Outback vero. Il mio suggerimento è che tu assapori il messaggio, gusti quello che va bene per te e sputi fuori il resto; in fondo, è proprio così che gira il mondo.

L’outback è il cuore misterioso dell’Australia, una vasta zona remota, semi-desertica e selvaggia, con ampi spazi aperti che sembrano infiniti e meravigliosi paesaggi a perdita d’occhio. Qui vivono gli aborigeni nativi dell’Australia, un popolo diviso in tribù sparse per il territorio, che vive in armonia con la Natura. Qui si svolge il viaggio di Marlo Morgan, una cinquantenne americana che viene scelta per vivere un’esperienza unica per capire e diffondere il testamento spirituale della Vera Gente: ogni cosa esiste per una ragione precisa e nulla è casuale, privo di senso o sbagliato. Ci sono solo equivoci o misteri non ancora svelati. Per capire è necessario avere un atteggiamento aperto alla comprensione e al rispetto verso tutto ciò che è vivo e anche verso ciò che sembra inanimato. Abbiamo dimenticato le nostre origini, abbiamo perso di vista che cosa è davvero importante. Un’antica profezia dice che :
Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto. Solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato avvelenato. Solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato catturato. Soltanto allora capirete che il denaro non si mangia”.
Il viaggio di Marlo è lungo, faticoso e difficile: la donna percorrerà in quattro mesi oltre duemila chilometri a piedi nudi accompagnata da una tribù aborigena. Vestita solo di un panno per coprirsi, dopo aver abbandonato tutti i suoi averi, che sono stati dati alle fiamme da due donne venute ad accoglierla, Marlo conosce la fatica, il dolore, il caldo, la fame e la sete e impara ad affrontarli e sopportarli. Deve adattarsi a dormire senza la protezione di un tetto sulla testa, a mangiare insetti e qualunque cosa venga “donata” dalla natura, a bere l’acqua dalle pozze, a vivere in mezzo a persone con usi e costumi profondamente diversi dai suoi. Impara le loro tradizioni, apprende i loro insegnamenti e li diffonde attraverso le parole del suo libro.

Sono molte le controversie legate a questo romanzo. Le incongruenze tra le vere usanze delle tribù aborigene e quelle descritte nel libro hanno sollevato polemiche e numerosi dubbi sulla veridicità dei fatti narrati. Già nel 1992 ci fu un’inchiesta giornalistica e le testimonianze raccolte fecero pensare che quel favoloso viaggio nel deserto australiano nella realtà sia stato solo una bella favola, frutto della fantasia dell’autrice. Le polemiche maggiori arrivarono quando la United Artists acquistò i diritti del libro per trarne un film. A quest’annuncio otto aborigeni “anziani” partirono per gli Stati Uniti nel 1996 per impedire la realizzazione del film accusandolo di contenere falsità e di sostenere propositi razzisti. La spedizione ottenne il risultato sperato e il film non fu mai prodotto. La stessa autrice arrivò a dichiarare di essere desolata e ad ammettere che il libro è romanzato.
Al di là del fatto che la storia possa essere stata inventata, è possibile leggere il romanzo come se fosse una bella favola che racconta storie di una terra lontana e misteriosa tutta da scoprire, abitata da un popolo antico forse cinquantamila anni, che vive a stretto contatto con la natura. Questa bella favola ha un messaggio forte e chiaro: l’esortazione ad imparare a capire e conoscere la natura e il mondo in cui viviamo e tornare a vivere una vita più umana.

Visits: 642

Condividi

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*