Dall’Inferno dantesco ad Assassin’s Creed: il piccolo castello senese di Monteriggioni e la sua cinta muraria continuano a colpire la fantasia anche a secoli di distanza.
A partire dall’XI secolo è una delle tappe della via Francigena in Toscana. Arrivando da Abbadia a Isola la si vede lì in lontananza, arroccata in cima a un monticello che si erge solitario oltre vasti e pianeggianti campi di girasoli e papaveri. Monteriggioni è un piccolo, splendido borgo medievale, la cui struttura è rimasta quasi inalterata dal XIII secolo; ha la forma di una corona ed un profilo inconfondibile. Sembra un piccolo gioiello, custodito gelosamente dalle mura di cinta in pietra lunghe oltre cinquecento metri, alte venti e intervallate da quattordici torri a pianta rettangolare dall’aspetto talmente imponente da sembrare dei giganti maestosi e immobili. Da qui Dante Alighieri prese ispirazione per descrivere i giganti che torreggiavano a mezzo busto sull’orlo del pozzo che divide l’VIII dal IX cerchio dell’Inferno, colpevoli di essersi ribellati alla divinità e di aver tentato la scalata al cielo. Era buio quando Dante li vide per la prima volta in lontananza e così li scambiò per torri enormi.
“… però che come in su la cerchia tonda
Monteriggioni di torri si corona,
così [‘n] la proda che ‘l pozzo circonda
torreggiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona”
Dante – Inferno XXXI, 40-45
I versi danteschi sono riportati su una lapide posta a destra dell’ingresso di Porta San Giovanni, la porta di ponente rivolta verso Firenze. La salita per arrivare a questa porta è breve ma irta su una stradina sterrata percorribile solo a piedi. Dalla parte opposta del borgo, alla base di una torre con un ampio arco a sesto acuto volta verso Siena, si apre la Porta Romea o Franca, considerata l’ingresso principale. Entrambe le porte erano difese da pesanti saracinesche, spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole; sono ancora visibili i segni dei cardini e delle buche causate delle stanghe di chiusura. Il castello era presidiato da guarnigioni di soldati ben armati, protetti da armature. All’interno delle mura si sviluppa il borgo. L’ampia piazza Roma ne rappresenta il cuore e su di essa si affacciano la pieve romanica di Santa Maria Assunta, il museo delle armature medievali “Monteriggioni in Arme”, l’ufficio informazioni turistiche, qualche negozietto di generi alimentari e souvenirs, locande e ristoranti. Quasi in centro alla piazza, proprio di fronte alla pieve, c’è un bel pozzo dalla vera in mattoni.Qualcuno viene a cercare qui la villa di Ezio Auditore, protagonista dei videogiochi Assassin’s Creed II e Assassin’s Creed: Brotherhood, ambientati a Monteriggioni, dove si celerebbe la cripta degli Assassini. Pare che nei sotterranei della villa siano nascosti misteriosi oggetti preziosi. Nel 2011 all’ufficio postale di Monteriggioni è arrivata una letterina spedita dall’Inghilterra da un bambino inglese e indirizzata proprio ad Ezio Auditore.
Qualcuno sostiene che la Villa in realtà non esiste; secondo altri la Villa è talmente ben camuffata da essere impossibile da trovare per qualcuno che non appartenga alla cerchia degli Assassini. In ogni caso, anche se la ricerca risulterà infruttuosa, ci permetterà di trovare facilmente l’accesso ai camminamenti delle mura, dalle quali è possibile godere di uno splendido panorama della Montagnola Senese e sulla campagna circostante verso il Chianti e la Valdelsa. Da qui è inoltre possibile avere una chiara veduta della struttura del piccolo borgo, con le piazzette e le piccole vie lastricate su cui si affacciano basse case in pietra.
Spesse oltre due metri, le mura furono costruite dal 1213 al 1219 e successivamente abbassate per offrire un bersaglio più piccolo ai tiri nemici e rinforzate con l’accumulo di terra alla base per poter resistere agli attacchi delle nuove armi belliche, utilizzate dal XVI secolo. In quello stesso periodo fu murata la terza porta d’accesso al castello, posta sul lato sud-ovest, poiché considerata un punto debole della fortificazione. Le tracce della terza porta sono ancora visibili lungo le mura del borgo e segnate da un cartello esplicativo.
Posta in un luogo strategico sulla sommità del monte Ala, alto circa duecento metri sul livello del mare, Monteriggioni era un antico insediamento prima etrusco e poi romano. Assunse importanza crescente nel medioevo per la sua posizione a guardia della strada che porta a Siena e della via Francigena, al punto che la Repubblica di Siena, dopo aver acquistato terreni e diritti dai nobili feudatari di Staggia, fece costruire il castello e le mura nel secondo decennio del XIII secolo. Questo fu un avamposto difensivo contro la rivale Firenze, una fortezza inespugnabile che seppe resistere a numerosi assedi e attacchi nel corso degli anni, fino al 27 aprile del 1554. Quel giorno l’esercito fiorentino era radunato ai piedi del monte Ala, cingendo Monteriggioni sotto assedio. I colpi dei cannoni tuonavano minacciosi, abbattendosi contro le possenti mura. Alcuni di questi andarono a segno; uno colpì un pozzo. Il rischio di restare senza acqua non scoraggiò i valorosi abitanti di Monteriggioni, pronti a combattere fino alla morte piuttosto che arrendersi. Erano guidati dal Capitano Zeti, un esule fiorentino che, ripetutamente ma senza successo, aveva chiesto aiuto a Siena per far fronte alla guerra. Forse stava sostenendo una pressione troppo forte in un momento così critico, sentendosi abbandonato da Siena nel momento del bisogno; forse volle tentare di salvare le vite preziose dei monteriggionesi; forse vide l’opportunità di salvare se stesso ed approfittare della situazione. Non sapremo mai con certezza che cosa spinse Zeti ad eludere la sorveglianza delle sue guardie, raggiungere in gran segreto l’accampamento fiorentino e patteggiare la cittadinanza di Firenze, la restituzione delle proprietà che gli erano state confiscate e l’onore delle armi in cambio della resa di Monteriggioni. Fu così che Zeti guidò un drappello di soldati fiorentini all’interno del castello. La difesa della città era ormai compromessa e Zeti, con la scusa “dell’acqua guasta di un pozzo” dichiarò la resa. I soldati dell’esercito invasore sfilarono in pompa magna per le strade del piccolo borgo ed i monteriggionesi furono fatti schiavi e condotti a Firenze.
Zeti fu tacciato di infamia e tradimento e fu ripudiato da tutti. Secondo la leggenda morì logorato dal pentimento nella solitudine dell’abbandono e il suo spirito inquieto dimorerebbe in un misterioso cunicolo sotterraneo che, dal pozzo di Piazza Roma, al centro di Monteriggioni, porta fino a Siena. Non sappiamo se questo cunicolo esista davvero, ma c’è chi è pronto a giurare di aver sentito i singhiozzi del pianto tormentato di Zeti che, nelle notti di luna piena, vaga senza pace lungo i camminamenti delle mura.
Città Monteriggioni
Provincia Siena
Regione Toscana
Coordinate GPS 43°24′N 11°13′E
Come arrivare
In auto: da Siena o Firenze. Prendere il raccordo autostradale Siena-Firenze SS674 in direzione di Via Cassia Nord/SR2 fino all’uscita Monteriggioni. Proseguire lungo la Via Cassia Nord/SR2 per circa 6km seguendo le indicazioni per Monteriggioni. È possibile parcheggiare al parcheggio a pagamento “Castello”, aperto h24 e posizionato proprio sotto la porta principale del borgo.
In treno: La stazione di Castellina in Chianti-Monteriggioni (Castellina Scalo) lungo la linea Empoli-Siena si trova a circa 4 km dal paese di Monteriggioni. Le stazioni più vicine e meglio servite sono però quelle di Poggibonsi e Siena, sempre sulla linea Empoli-Siena, che distano rispettivamente 19 e 14 km.
In autobus: Monteriggioni è servita dall’azienda Tiemme, che la collega a Siena, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano. La linea 130 ha la fermata poco fuori le mura. Per informazioni, orari e tariffe si faccia riferimento al sito della Tiemme.
Cosa visitare nei dintorni
– Abbadia a Isola
– Colle Val d’Elsa
– San Gimignano
– Abbazia di San Galgano ed Eremo di Montesiepi, vicino a ChiusdinoPer saperne di più
È possibile trovare molte informazioni utili su Monteriggioni sul sito internet: http://www.monteriggioniturismo.it
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