I riflessi di Torre Mattoni (TA)

Posta in una pineta tra le foci del fiume Bradano e del torrente Galaso, poco lontano dalla costa ionica, nei pressi di Marina di Ginosa, Torre Mattoni testimonia come l’opera dell’uomo e della natura, insieme, scrivono la storia di un territorio.

Pietro è un marinese D.O.C., trascorre la sua vita nel luogo dove è cresciuto e ne conosce la storia, le tradizioni, i segreti. Oggi ci ha portati nella contrada Marinella a vedere la Torre Mattoni, censita dal Regno di Napoli come fortificazione costiera già dal 1569. Era una piccola torre di avvistamento a guardia del mare, dalla quale un esiguo numero di soldati scrutava l’orizzonte nella speranza di non dover dare il fatidico allarme ed era in grado di comunicare a vista con altre torri costiere e dell’entroterra per allertarle dell’arrivo di una flotta di pirati saraceni o di corsari algerini, che per molti significava morte e distruzione. All’epoca era nota come “Torre de Bradano”, dal nome del fiume che scorre qui vicino prima di gettarsi nello Ionio. Col passare del tempo la lenta e costante azione del Bradano e del torrente Galaso, il loro continuo trascinare verso il mare i detriti raccolti lungo il percorso, ha allontanato la linea costiera di qualche centinaio di metri e la Torre Mattoni, ormai da tempo abbandonata, si è trovata al di là delle dune di sabbia, in mezzo ad una fitta pineta.
Foto pineta di Ginosa Marina nei pressi di Torre MattoniSi narra che questa fu per molto tempo un covo di banditi, che vi si radunavano per spartirsi il bottino delle rapine o per stare nascosti, essendo renitenti alla leva o disertori.
Pietro ricorda il tempo che vi trascorreva con gli amici, magari le giornate novembrine, quando il camminare era reso piacevole da un morbido tappeto di aghi di pino, sotto il quale si nascondevano i funghi lardari; oggi ci guida sul terreno sabbioso tra cui affiorano le radici degli alberi e cespugli di macchia mediterranea. È intenso il profumo di resina ed è sottile il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga della spiaggia poco lontana. Qua e là ci sono rifiuti abbandonati ed i tronchi anneriti e spogli, poco più avanti, descrivono gli effetti di un incendio.
foto pineta incendiata di Ginosa Marina nei pressi di Torre MattoniUn tabellone didascalico giace abbandonato a terra. Non ci sono cartelli ad indicarci la nostra meta e per fortuna possiamo contare sull’affidabilità della nostra guida. Il percorso è in parte tracciato da una coppia di staccionate che meriterebbero un po’ di manutenzione.
Infine eccola, la Torre Mattoni supera in altezza le chiome degli alberi. Ha tutta la solennità di un antico rudere ancora solido. Nonostante la parte superiore sia franata a terra, la sua struttura tronco-piramidale è ancora ben leggibile. L’entrata è posta molto al di sopra del livello del suolo e vi si accedeva tramite una scaletta di legno removibile. Aveva caditoie, feritoie, mensole che sostenevano le garitte e solai di legno andati perduti. Rappresenta un importante tassello della storia di Ginosa e del suo territorio ed è stata candidata al FAI affinché la restauri e ne renda possibile la fruizione, restituendo al pubblico nuove storie da ascoltare. Spero, un giorno, di potervi accedere e magari affacciarmi da quelle finestre per gustare il panorama da quel nuovo punto di vista. Intanto osservo un paesaggio molto diverso da quello che conosceva Pietro: la pineta antistante Torre Mattoni non esiste più, è stata spazzata via dalla violenza delle alluvioni del 2011 e del 2013 ed al suo posto c’è uno specchio d’acqua dal quale emergono gli scheletri di alcuni alberi divelti e che riflette il blu del cielo screziato di nuvole ed il verde dei pini che solo in parte circondano la torre di colore rosa mattone. foto riflessi specchio d'acqua di fronte a Torre MattoniOsservo rapita questo spettacolo bellissimo e terribile, riflettendo su come la storia abbia influenzato il territorio attraverso l’opera dell’uomo e come quello abbia influenzato a sua volta la storia attraverso l’opera della natura. Fu la necessità di difendersi dalle scorrerie dei pirati a spingere l’uomo a costruire questa ed altre torri di avvistamento; fu il normale corso della natura a “spostare” Torre Mattoni dalla costa all’interno di una pineta ma fu l’incuria dell’uomo ad esasperare la furia distruttrice della natura fino a portare devastazione e morte. Le modifiche del paesaggio che abbiamo davanti raccontano la storia a tutto tondo.
Infine vengo richiamata al presente e, essendo ormai quasi sera, decidiamo di intraprendere una diversa via del ritorno, lungo la spiaggia.

Ringrazio Pietro perché, facendomi dono del suo tempo e dei suoi ricordi, mi ha permesso di vivere questa esperienza emozionante, da raccontare.

Città Marina di Ginosa

Provincia Taranto

Regione Puglia

Coordinate GPS 40°24′12″N 16°51′59″E

Come arrivare

A piedi: è possibile arrivare a Torre Mattoni solo a piedi. Per raggiungerla è possibile prendere come riferimento la foce del Galaso e poi seguire la spiaggia andando a destra fino a quando non si vede la Torre, che risulta un po’ spostata dalla costa, alla fine di uno specchio d’acqua; è consigliabile munirsi di GPS.

In auto: da Taranto. seguire la Strada Statale 116 Jonica E90 fino a destinazione.

In autobus: Ginosa Marina è collegata a Taranto dalla CTP Taranto S.p.A. Per informazioni su orari e costi è possibile consultare il sito internet http://www.ctptaranto.com/

In treno: Stazione ferroviaria di Ginosa.

Cosa visitare nei dintorni

– Taranto ed il castello aragonese
– Bernalda, la patria delle scorzette
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Matera, patrimonio dell’Umanità
Craco, paese abbandonato, un po’ più lontano ma imperdibile.

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative a Torre Mattoni sul sito internet: https://www.fondoambiente.it/luoghi/torre-mattoni

Torre Mattoni è stata segnalata al FAI come “Luogo del Cuore”. Se i beni del FAI ti attirano, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
L’Abbazia di Sesto al Reghena (PN) – segnalato come luogo del cuore.
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L’enigma del Castello di Avio (TN)
San Fruttuoso di Capodimonte (GE)
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