Dal quartiere medievale più vasto e meglio conservato d’Europa al primo conclave della storia: Viterbo ha molto da raccontare.
Nella Valle di Faul c’è un gigante disteso, semisepolto nella terra. Si sta svegliando e, stiracchiandosi, allunga gli arti, facendoli affiorare sull’erba.
Alle sue spalle, il Palazzo dei Papi mostra il suo lato meno noto: compatto ed imponente, svetta al di sopra della vegetazione che ricopre lo scosceso sperone tufaceo sul quale poggia la città.
Proprio là sotto, oltre un lungo tunnel, due ascensori portano comodamente alla Piazza San Lorenzo, uno dei luoghi più rappresentativi di Viterbo. Qui, sul Colle del Duomo, dove si affacciano gli edifici più importanti, è cominciata la storia della città.
L’antica Viterbo, inizialmente, era un villaggio etrusco, protetto da mura ciclopiche, parte delle quali è ancora riconoscibile nei grossi conci squadrati alla base del muro di contenimento del Seminario Arcivescovile e del Vecchio Ospedale degli infermi. Tra le importanti testimonianze del passato etrusco ci sono numerosi reperti custoditi nel museo archeologico presso la Rocca Albornoz e la fitta rete di condotte idriche scavate nel tufo, ingrandite ed ampliate nel Medioevo fino a diventare un vero e proprio labirinto sotterraneo percorribile agevolmente da un uomo in posizione eretta. I viterbesi se ne servirono durante l’assedio di Federico II di Svevia del 1243. Le truppe imperiali erano accampate nella Valle di Faul ed i difensori riuscirono a prenderle alle spalle e dar fuoco alle loro tende, costringendole alla ritirata e salvando la città.
Secondo la tradizione, durante l’assedio, partecipò alla difesa di Viterbo anche Santa Rosa, che all’epoca aveva appena dieci anni e rimase ferita da una freccia al braccio sinistro.
Pochi anni dopo, con il trasferimento in città della sede della Curia pontificia voluta dal papa Alessandro IV nel 1257, Viterbo crebbe d’importanza, ottenendo grande prestigio e prosperità. Nell’austera cattedrale di San Lorenzo si celebrarono le incoronazioni di ben sette Papi e fu proclamata la scomunica di Corradino di Svevia, nel giorno di Pasqua del 1268.
In breve tempo la città richiamò maestranze da ogni dove e divenne più popolosa di Roma. La sua bellezza fiorì nelle espressioni architettoniche che ancora oggi caratterizzano il quartiere di San Pellegrino: alte torri e palazzi di due o tre piani, ampi portici poggiati su colonne massicce, eleganti scalinate esterne a una sola rampa dette profferli, che conducono alla piccola loggia che precede la porta di ingresso dell’abitazione, posta al primo piano. Porte e finestre sono ad arco e le facciate finemente decorate con cornici, stemmi e marcapiani; il tutto è scolpito nel tufo, la pietra locale dalla piacevole tonalità calda.
Risalgono ai secoli XIII e XIV anche le numerose fontane, quasi una per ogni piazza: quelle più semplici, a vasca rettangolare, venivano usate come abbeveratoi; le altre offrivano ristoro alla cittadinanza ed ai numerosi pellegrini e viandanti che percorrevano le strade di Viterbo. Ce n’è una anche nella “Loggia dei Papi”, dalla quale i pontefici si affacciavano per impartire le loro benedizioni ai fedeli. La facciata è ricamata da sette archi trilobati a sesto acuto che poggiano su sei colonnine sottili; l’effetto è quello di una leggerezza e bellezza stupefacenti.
Dalla loggia il panorama spazia sulla piazza San Lorenzo da una parte e dall’altra sulla Valle di Faul, dove il grigio del peperino delle torri e mura urbiche medievali, che ancora circondano interamente la città, è contrastato dal verde della vegetazione.
Nel Palazzo dei Papi, la “Sala del Conclave” è grande e spoglia; al suo interno si svolse l’elezione papale più lunga della storia: i Cardinali impiegarono ben tre anni, dal 1268 al 1271, per scegliere il successore di Clemente IV, a causa delle divisioni interne e delle pressioni esercitate dalle grandi corti europee. Per aiutarli a prendere una decisione, il podestà Alberto di Montebuono ed il capitano del popolo Raniero Gatti li chiusero a chiave tutti insieme nella stessa sala, impedendo loro di uscire finché non avessero eletto il nuovo Papa, poi ridussero loro i viveri ed infine scoperchiarono buona parte del tetto dell’edificio che li ospitava.
Alla fine, il primo Conclave della storia si concluse con l’elezione di Gregorio X, nato Tebaldo Visconti, uomo saggio ed autorevole, che si trovava in Terrasanta per la nona Crociata. Marco Polo, che all’epoca seguiva il padre e lo zio nel suo primo viaggio verso la lontana terra dei Tartari, raccontò nel Milione il loro incontro a San Giovanni d’Acri.
Nove mesi dopo la sua morte e tre conclavi più tardi, fu eletto Papa Giovanni XXI, nato Pietro Ispano. Era un uomo colto, uno studioso, autore di un’enciclopedia medica, forse addirittura un alchimista. Trascorse quasi tutto il suo pontificato a Viterbo e vi morì il 16 maggio 1277 a causa delle gravi ferite riportate dal crollo del soffitto della stanza dove alloggiava all’interno del Palazzo dei Papi, avvenuto improvvisamente nella notte tra il 10 e l’11 maggio.
Secondo alcuni il crollo non fu dovuto ad un cedimento strutturale ma ad un incidente causato da un suo esperimento finito male. Ci fu perfino chi disse che fu il diavolo stesso ad abbattere il tetto impugnando un grande martello. Una sua tomba onorifica, realizzata per volere di papa Giovanni Paolo II, si trova all’interno della cattedrale di San Lorenzo.
Dante lo pose in Paradiso, nel Cielo del Sole, tra gli spiriti sapienti.
Città Viterbo
Provincia Viterbo
Regione Lazio
Coordinate GPS 42°25′07″N 12°06′15″E
Come arrivare
In auto: da Nord o da Sud. seguire l’Autostrada A1 fino all’uscita Orte. Prendere la SS675 in direzione Ovest fino all’uscita Siena. Infine prendere la SR2 fino a destinazione. La Valle di Faul offre numerosi parcheggi gratuiti.
In autobus: Viterbo è servita delle linee COTRAL. Per informazioni su costi e orari si può consultare il sito: http://www.cotralspa.it/
In treno: Viterbo ha ben quattro stazioni ferroviarie. Per informazioni su costi e orari si può consultare il sito https://www.trenitalia.com/.
Cosa visitare nei dintorni
– Bagnaia e Villa Lante (VT)
– il sito archeologico di Ferento (VT)
– il paese fantasma di Celleno (VT)
– Vitorchiano (VT)
– Bomarzo ed il Parco dei Mostri (VT)
– Civita di Bagnoregio (VT)Per saperne di più
È possibile trovare molte informazioni utili su Viterbo, i suoi monumenti e le sue tradizioni sul sito internet: https://visit.viterbo.it/.
Viterbo è stata il set di numerose produzioni cinematografiche e televisive, dall'”Otello” di Orson Welles (1952), a “Il Maresciallo Rocca” di Capitani con Gigi Proietti (1996 – 2005). Se vuoi riscoprire le location dei film che hai visto al cinema o in tv, potrebbero interessarti anche gli articoli raccolti nella sezione:
– https://www.travel-experience.it/category/piccoli-borghi/location-cinematografiche/Viterbo è il termine della quarantesima tappa della Via Francigena e l’inizio della quarantunesima, che arriva fino a Vitorchiano. Se vuoi conoscere altre tappe, potrebbero interessarti anche gli articoli raccolti nella sezione:
– https://www.travel-experience.it/category/piccoli-borghi/tappe-della-francigena/
Tra i Papi eletti a Viterbo, Dante immagina di incontrare:
– Niccolò III: Inferno, Canto XIX, tra i simoniaci;
– Martino IV: Purgatorio, Canto XXIV, tra i golosi: pare fosse ghiotto di anguille del lago di Bolsena arrosto;
– Giovanni XXI: Paradiso, Canto XII, tra gli spiriti sapienti.
Inoltre, nel Canto XIV dell’Inferno, per descrivere il fiume infernale Flegetonte, Dante lo paragona alle acque sulfuree del Bullicame di Viterbo.
Se vuoi conoscere altri luoghi descritti da Dante nella sua Divina Commedia, potrebbero interessarti anche gli articoli raccolti nella sezione:
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Il 10 aprile 2004 le poste italiane hanno dedicato a Viterbo un francobollo del valore facciale di 0,45 € della serie Turismo, 31a edizione.
Se cerchi i luoghi italiani celebrati dalla filatelia italiana, ne troverai molti nella sezione dedicata:
– https://www.travel-experience.it/category/i-luoghi-della-filatelia/
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