Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne

giro del mondo

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Titolo Il giro del mondo in 80 giorni

Autore Jules Verne

Genere Avventura

Prima pubblicazione 1873

Scommessa, dovere, fuga, cattura: sono diverse le ragioni che spingono un gentiluomo inglese, il suo servitore, una bella fanciulla indiana ed un ispettore di Scotland Yard a fare il giro del mondo. Quattro personaggi profondamente diversi tra loro vivono una grande avventura alternando colpi di fortuna ad avversità, viaggiando su piroscafi, ferrovie, carrozze, navi da carico, slitte e perfino il dorso di un elefante. Gli imprevisti sono affrontati dall’uno con freddo calcolo, dall’altro con ansia quasi disperata. Le meraviglie ed i paesaggi di luoghi tanto lontani ed esotici sono accolti dall’uno con indifferenza e dall’altro con meraviglia ed emozione. Tutti resteranno toccati da questa fantastica esperienza e ne guadagneranno in termini di felicità.
È una storia leggera e avvincente che svela la visione ingenua ed attenta di un mondo che andava trasformandosi rapidamente: le innovazioni tecnologiche della fine del XIX secolo, figlie dell’invenzione della macchina a vapore, destavano stupore, curiosità ed entusiasmo, avverando ciò che fino a qualche decennio prima era inimmaginabile. I viaggi intorno al mondo erano ormai possibili, erano già stati compiuti e la loro durata poteva essere drasticamente accorciata dalle nuove linee ferroviarie in America ed in India e dai nuovi battelli a vapore.
Jules Verne forse si lasciò coinvolgere dall’eco accesa dai viaggi dell’americano George Francis Train nello scrivere questo romanzo fantasioso, oggi letto soprattutto da ragazzi in età scolare.
Ricordo con calore un cartone animato della mia infanzia, intitolato “Il giro del mondo di Willy Fog”, ispirato al romanzo di Verne, in cui i personaggi sono disegnati come animali antropomorfi: il protagonista, Willy Fog, è un leone impassibile, impeccabile, vestito elegante, con la camicia sempre immacolata, la giacca ben abbottonata, la cravatta ben annodata e la tuba ben posata sulla testa, qualsiasi cosa accada; Ouda è una bella gattina dagli occhi languidi e vivaci, vestita di veli, le braccia adornate da bracciali dorati e movimenti sempre aggraziati; Passpartout è un gatto con la bombetta in capo, il fifi, il panciotto giallo in vista sulla giacca sempre aperta, ingegnoso tuttofare spesso trafelato. Con le loro avventure mi portavano in giro per un mondo animato e fantastico, risvegliando sogni e curiosità. Ancora oggi, a distanza di oltre trent’anni, ricordo la sigla del cartone animato che non mancavo mai di cantare a fine puntata:

“Fog la scommessa ha fatto già
ed in tempo tornerà dal giro del mondo
[…]
Gira gira insieme a noi ottanta giorni e poi
il mondo noi l’avremo visto
tutto qui si fermerà aspetteranno solamente noi”

Dopo trent’anni mi sono lasciata prendere dalla voglia improvvisa di leggere il romanzo che ha animato tanti pomeriggi ormai lontani ed ho trovato una storia leggera e piacevole che svela l’esistenza di un mondo intero da riscoprire con curiosità e fiducia, apre una finestra nel passato permettendo di volgere lo sguardo sul XIX secolo e sulle sue modalità di viaggio, comprendendo ed apprezzando quanto le cose siano diventate facili al giorno d’oggi ma, soprattutto, fa emergere il messaggio che con la perseveranza si può avere la meglio sulle avversità e che gli imprevisti non ci devono scoraggiare perché c’è sempre una soluzione, basta cercarla.

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