Villa del Balbianello (CO)

Villa del Balbianello

Arroccata sulla punta di Lavedo, a Lenno, sul lago di Como, e circondata da uno splendido giardino ben curato, la Villa del Balbianello è un bene del FAI aperto al pubblico, un luogo romantico ed una location cinematografica nota in tutto il mondo.

Padmé Amidala e Anakin Skywalker: giovani, belli ed innamorati. Lei sveglia ed intraprendente; lui affascinante e tormentato. I due si sposano in gran segreto e la cerimonia viene celebrata su una terrazza con un’elegante parapetto di pietra e vasi di fiori. Alle loro spalle, le acque di un lago scintillano, riflettendo la luce del sole, mentre montagne azzurrine, screziate di nuvole, fanno da sfondo. È una delle scene del secondo episodio della saga di Star Wars, girata nel giardino della Villa del Balbianello a Lenno, sul lago di Como. Qui, dove i due protagonisti si sono scambiati uno dei baci più struggenti della storia del cinema, centinaia di giovani coppie, provenienti da ogni parte del mondo, vengono ad imitarli per celebrare ed immortalare il proprio matrimonio. In rete si trovano perfino le foto di una coppia di sposini attorniata dai testimoni di nozze vestiti da soldati dell’Impero.
Dopo il cancello di ingresso, file di statue di pietra e festoni d’edera avvolti ai tronchi degli alberi, fiancheggiano i sentieri che scendono verso il loggiato, la villa padronale e la darsena. Villa del BalbianelloSu tre lati il panorama spazia sul blu del lago di Como, verso l’isola Comacina da una parte e Varenna dall’altra. Ci sono siepi di lauro e bosso, platani potati a candelabro, un leccio secolare potato ad ombrello ed un prato all’italiana verde brillante; una pianta rampicante avvolge le colonne del loggiato in modo sinuoso ed elegante. Ogni dettaglio è curato nei particolari.
Quando il cardinal Durini venne qui per la prima volta, alla fine del XVIII secolo, ne colse le potenzialità; acquistò il terreno e trasformò l’aspro promontorio roccioso della punta di Lavedo, appartato e a picco sul Lario, in un piccolo angolo di paradiso, un luogo di meditazione, svago letterario e villeggiatura. Qui trascorse gli ultimi anni della sua vita, circondato dalla stima e dall’affetto di uomini come Pietro Verri e il Parini. Questi, che amava trascorrere il suo tempo nella loggia, gli dedicò l’ode “La Gratitudine”.
Romanzesco, poetico, magico” sono gli aggettivi con cui Silvio Pellico definisce questo luogo, in cui avrebbe voluto passare la vita. Vi trascorreva lunghi periodi perché era il precettore dei figli dell’allora proprietario Luigi Porro Lambertenghi, nipote del Durini. La sera scendeva alla darsena a contemplare il lago fumando il suo sigaro o conversando con gli amici che lo venivano a trovare. Parlava di libertà ed indipendenza nazionale e si narra che passò qui la sua ultima notte prima di essere arrestato.
Villa del BalbianelloStruggente, romantica, bellissima: Villa del Balbianello offre scorci mozzafiato da qualsiasi punto la si guardi; il suo fascino armonioso conquistò perfino Guido Monzino, un uomo che aveva viaggiato in ogni parte del mondo, portando il Tricolore là dove nessun italiano era giunto prima.
Dalle aguzze vette rossastre che si ergono al di sopra del deserto del Sahara, al verde delle foreste selvagge del Senegal e della Guinea; dalla gelida distesa bianco-azzurrina del Polo Nord al blu profondo del cielo visto dal monte Everest, Guido Monzino aveva potuto riempirsi gli occhi della sconvolgente bellezza offerta dai paesaggi alpini, himalayani, andini ed artici. Dopo anni di meravigliose avventure, stanco per i continui spostamenti, le condizioni talvolta estreme ed i rischi ai quali si sottoponeva nel corso delle sue esplorazioni, il Monzino decise di fermarsi proprio qui, in questa villa favolosa, affacciata sul Lario, che aveva colpito la sua fantasia quando ancora era bambino ed i genitori lo portavano in barca sul lago. Nel 1974 acquistò il terreno ed investì nella ristrutturazione della villa tutta l’attenzione per i particolari che era solito mettere quando pianificava le sue spedizioni, dando a tutto il complesso l’aspetto attuale, mobilio compreso. Raccolse una splendida collezione di carte geografiche e mappe, sia antiche che moderne, ed una serie di stampe e litografie raffiguranti il lago di Como e le ville ed i piccoli borghi che vi si affacciano. Riunì nelle vetrine della “Sala dei Primitivi” i reperti archeologici acquistati nel corso dei suoi viaggi, tra i quali spiccano oggetti rari come una maschera di giada della civiltà azteca ed un canopo egiziano. Allestì, al piano superiore, il “Museo delle Spedizioni”, dove tra le testimonianze, gli strumenti e gli abiti usati è esposta una delle quattordici slitte trainate da cani con le quali il Monzino raggiunse il novantesimo parallelo in un’impresa eccezionale che raccontò personalmente al papa Paolo VI.
Villa del BalbianelloDeporre la bandiera italiana sul vertice del mondo è la gioia più grande, che riscatta ogni sofferenza, ripaga ogni rischio”.
Guido Monzino apparteneva alla più ricca borghesia milanese; lavorava non per ingrandire ulteriormente il suo già enorme patrimonio ma per dare prestigio alla sua patria ed identificò nel Tricolore uno dei valori più importanti da consegnare ai posteri. Per questo lasciò in eredità al Fondo Ambiente Italiano il complesso della Villa del Balbianello, con gli arredi, le raccolte e lo splendido giardino.
Nel testamento si legge: “Invito il FAI a mantenere sempre innalzato sul molo del Balbianello il nostro Tricolore a ricordo di quelle bandiere che le mie guide alpine fecero sventolare per puro spirito di idealità con modestia ma sempre con eroismo.”
Da allora il FAI si occupa della cura e manutenzione di questo bene aperto al pubblico, che giovani guide preparate accompagnano tra grandi sale arredate e affascinanti storie da raccontare.

Città Lenno, comune di Tremezzina

Provincia Como

Regione Lombardia

Coordinate GPS 45°57′54″N 9°12′09″E

Come arrivare

A piedi: da Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante lungo la Greenway.

In auto: da Como. Percorrere la Strada Statale SS 340 per una trentina di chilomentri, fino a Lenno; è possibile lasciare l’auto al parcheggio Mercato di Lenno, in via degli Artigiani, quindi proseguire a piedi o in taxiboat.

In battello: Lenno è raggiungibile in battello via lago. Per maggiori informazioni su orari, costi e attracchi è possibile consultare il sito internet http://www.navigazionelaghi.it/lago-como.aspx.

In treno: Stazione ferroviaria di Como Lago, poi autobus o battello.

Cosa visitare nei dintorni

– Lenno
– Ossuccio
– Isola Comacina
– Greenway del lago di Como

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative alla Villa del Balbianello sul sito internet: https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianello.

La Villa del Balbianello è uno dei beni del FAI; trattano lo stesso argomento anche i seguenti articoli:
L’Abbazia di Sesto al Reghena (PN) – segnalato come luogo del cuore.
– Le monache del monastero di Torba (VA) – bene aperto al pubblico
L’enigma del Castello di Avio (TN)  – bene aperto al pubblico.
San Fruttuoso di Capodimonte (GE) – bene aperto al pubblico.
Il Bosco di San Francesco d’Assisi (PG) – bene aperto al pubblico.
Parco Villa Gregoriana a Tivoli (ROMA) – bene aperto al pubblico.
L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (LE) – bene aperto al pubblico.
I riflessi di Torre Mattoni (TA) – segnalato come luogo del cuore.

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