A pochi chilometri da Roma, il Parco Villa Gregoriana a Tivoli offre emozionanti passeggiate nell’orrido scavato dalle cascate del fiume Aniene e dominato dall’antico tempio di Vesta.
La chiamano Valle dell’Inferno ma fatico ad immaginare un panorama più incantevole: in alto l’acropoli della città medievale di Tivoli, con gli antichi templi romani di Vesta e Sibilla ritratti in un dipinto di Turner; poi una parete verticale di roccia, lungo la quale il fiume Aniene, impetuoso e rombante, si lancia in un salto spettacolare di oltre centoventi metri, sollevando una leggera nebbiolina, spesso colorata da un
arcobaleno; ovunque il verde della vegetazione lussureggiante, ricca di alberi secolari, solcato da varie cascatelle.
Di fronte a tanta bellezza Goethe scrisse: “In questi giorni sono stato a Tivoli ed ho ammirato uno degli spettacoli naturali più superbi. La cascata colà, con le rovine e con tutto l’insieme del paesaggio, sono cose la cui conoscenza ci arricchisce nel profondo dell’anima.”.
Ci sono balconate alle quali affacciarsi per apprezzare questa meraviglia da diverse prospettive; ci sono grotte da esplorare lasciandosi affascinare dai giochi della luce che filtra attraverso le aperture; ci sono sentieri di terra e scalinate scavate nella pietra, per accompagnarci all’interno di questo luogo fiabesco ed emozionante, guidati dal rumore selvaggio ma rilassante dell’acqua che scorre.
Siamo all’interno del Parco Villa Gregoriana, un luogo fantastico e molto antico: sia Orazio che Strabone descrissero lo “spaventoso salto dell’Aniene” e le “cascatelle gaie e saltellanti” della “superba Tivoli”. Qui il console Publio Manlio Vopisco, si fece costruire una villa principesca, dotata di acqua potabile proveniente dall’acquedotto ed una piscina per l’allevamento ittico; i suoi ruderi sono sopravvissuti al tempo ed alle piene dell’Aniene: ci sono le fondamenta scavate nel travertino ed i resti di colonne ben visibili ed indicate
dalla segnaletica del parco.
Tutto quello che ci circonda è legato all’Aniene: il suo corso indomabile ha continuato a scavare nel travertino per secoli, rendendo la forra sempre più profonda e modellando le grotte naturali; la sua abbondanza nutre la flora, rendendola rigogliosa; la sua furia ha più volte portato devastazione, distruggendo buona parte di Tivoli ed allagando orti e vigne, al punto che dopo l’ennesima piena, quella particolarmente violenta del 1826, papa Gregorio XVI decise di deviarne il corso, allontanandolo dall’abitato. Le acque del fiume furono incanalate in un doppio traforo nel monte Catillo e guidate in modo da dare origine alla nuova Cascata Grande. Con l’occasione le rovine romane furono restaurate ed il parco curato e trasformato in uno splendido giardino romantico.
Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, il Fondo Ambiente Italiano è intervenuto e, in meno di un anno e mezzo, dopo un immane lavoro di pulizia e restauro, ha restituito il Parco di Villa Gregoriana alla sua selvaggia bellezza. Dal 2005 è di nuovo possibile varcarne i cancelli, percorrerne i sentieri scendendo lentamente verso il fondo valle, immersi nel verde ombroso della natura. È possibile entrare nella grotta di Nettuno e in quella delle Sirene lasciandosi incuriosire da miti e leggende; è possibile affacciarsi dalle balconate del Ninfeo e dei belvedere sparsi su più livelli per riempirsi gli occhi della bellezza di uno scenario fiabesco, considerato una tappa obbligata del Gran Tour italiano e romanticamente visto come paesaggio ideale.
Città Tivoli
Provincia Roma
Regione Lazio
Coordinate GPS 41°57′56″N 12°48′05″E
Come arrivare
In auto: da Roma. Percorrere l’autostrada A24 Roma-L’Aquila, fino all’uscita Tivoli; seguire le indicazioni per Villa Gregoriana..
In treno: Stazione ferroviaria di Tivoli.
Cosa visitare nei dintorni
– Il centro di Tivoli
– Villa d’Este (Tivoli)
– Villa Adriana (Tivoli)
– RomaPer saperne di più
È possibile trovare tutte le informazioni relative al Parco Villa Gregoriana sul sito internet: http://www.villagregoriana.eu/.
Il Parco Villa Gregoriana è uno dei beni del FAI; trattano lo stesso argomento anche i seguenti articoli:
– L’Abbazia di Sesto al Reghena (PN) – segnalato come luogo del cuore.
– Villa del Balbianello (CO) – bene aperto al pubblico.
– Le monache del monastero di Torba (VA) – bene aperto al pubblico.
– L’enigma del Castello di Avio (TN) – bene aperto al pubblico.
– San Fruttuoso di Capodimonte (GE) – bene aperto al pubblico.
– Il Bosco di San Francesco d’Assisi (PG) – bene aperto al pubblico.
– L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (LE) – bene aperto al pubblico.
– I riflessi di Torre Mattoni (TA) – segnalato come luogo del cuore
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