Nel Parco del Campo dei Fiori, il sentiero 17 parte da Caldana e sale fino al forte di Orino. Superato Cerro, diventa il “Sentiero delle sculture”. Dal 2016, grazie alla passione ed abilità di Sergio Terni, quella parte di bosco pianeggiante è popolata da personaggi di fiabe e leggende, intagliati nel legno di castagno.
Inseguendo una papera zoppa con un buffo cappello da gnomo, ci ritrovammo nel bosco.
Era un posto fiabesco, con scoiattoli alti quasi un metro e alberi di castagno parlanti.
Il sentiero era comodo, pianeggiante, di terra battuta, immerso nel verde delle felci. Il sole, filtrando tra le folte chiome degli alberi, disegnava arabeschi nella penombra. Era fresco ed il festoso cinguettio degli uccelli era una musica rilassante.
Giunti ad un bivio contrassegnato dalla segnaletica, scorgemmo un movimento, appena un lampo di rosso come il cappello della nostra insolita guida, subito sparito nella vegetazione. Fu così che ci inoltrammo nel sentiero più buio. Strani brusii accompagnavano il nostro passaggio e si faceva sempre più forte la sensazione di essere osservati.
All’improvviso fu solo silenzio ed ella comparve. Era spaventosa: i grandi occhi spalancati sembravano fari nella notte; aveva la pelle raggrinzita, il naso adunco e denti aguzzi. Aveva lunghe dita ossute che sembravano artigli. Era la Strega del Cerro.
– “Chi siete, voi che osate disturbare il mio riposo?”
Con voce tremante di paura, confessammo di esserci persi seguendo una papera che portava, calcato sulla testa, un cappello rosso da gnomo e che calzava un solo scarponcino da montagna. Non volevamo farle del male: eravamo solo curiosi.
– “Poveri sciocchi!” – ci disse. – “Inseguite l’oca magica al seguito della Dea Berta. Fortuna, felicità e saggezza saranno la ricompensa per coloro che scorgeranno il corteo ma molti sono i pericoli da affrontare. Tornate indietro: nulla vi salverà.”
Con una risata stridula sparì così com’era apparsa.
– “Non abbiate paura” – sussurrò una voce nel vento – “il Guardiano del Bosco veglierà su di voi”.
– “Chi sei?” – chiesi guardandomi intorno ma non ci fu risposta se non il fruscio delle foglie.
– “Cosa facciamo?” – chiesi al mio compagno di viaggio. “Siamo già stati fortunati ad essere usciti incolumi dall’incontro con una strega malvagia. È sparita senza lanciarci alcun maleficio. Forse ci ha risparmiati per vederci andare incontro ad una sorte peggiore”.
– “Non puoi vivere una favola se ti manca il coraggio di entrare nel bosco” – rispose il mio compagno d’avventura che, presami per mano, con un sorriso mi condusse avanti.
Proseguimmo lungo il sentiero che era cosparso di piccole foglie dorate; c’erano anche fiori e gli aromi del sottobosco e qualche castagna qua e là. Udimmo in lontananza la voce di un bambino che chiamava uno gnomo nascosto dietro un albero ed allungammo il passo per raggiungerlo.
Inciampai. C’era qualcosa di bianco e lucido per terra: era un osso. Rotolai via appena in tempo: mi si era avvicinato silenzioso e letale un enorme ragno dal grosso ventre peloso. Aveva tessuto una ragnatela talmente grande da poter catturare un intero escursionista che, distratto, ci fosse finito dentro. Era uno spettacolo ripugnante.
– “Se fossi in voi starei attento alla vipera.” – cinguettò un uccellino accovacciato tra le radici di un albero. – “Adesso il ragno è sazio e non è un pericolo”.
– “La vipera?” – chiese il mio compagno d’avventura. – “Dov’è?”. E senza aspettare la risposta si lanciò intrepido tra il fogliame del sottobosco, pronto ad affrontarla. Sembrava un cavaliere in cerca di un drago.
La vipera osservava la scena da lontano, da dietro un grosso masso. Era divertita e per questo non attaccò.
Infine udimmo una melodia soave e, come ipnotizzati, la seguimmo. Si presentò di fronte a noi un elfo: stava in piedi su un tronco d’albero, accanto ad un fungo gigantesco. Teneva in mano una lanterna e ci guardava con espressione saggia.
– “Cari viaggiatori” – ci salutò. – “avete corso gravi pericoli e dimostrato grande coraggio. Un’ultima prova vi attende. Seguite il sentiero che sale verso la luce: sarà lungo e faticoso ma vi condurrà fino al cielo”.
Volgemmo lo sguardo verso la via che ci stava indicando, là dove il sentiero si faceva mulattiera; in quel momento, la luce della lanterna crebbe d’intensità, avvolgendo l’elfo che sparì in uno scintillio abbagliante.
Rimasti soli, con uno sguardo d’intesa, ci incamminammo pronti ad una nuova impresa. Presto la mulattiera si fece ripida, sempre più faticosa. La meta era lontana.
Udimmo in lontananza i canti del festoso corteo al seguito della Dea Berta. Fate, folletti e strani animali danzavano cantando. Avremmo potuto proseguire la faticosa ascesa o tornare indietro sul comodo sentiero, lasciandoci rapire per vagare per sempre nel bosco.
Tenendoci per mano, facemmo la nostra scelta ma questa è un’altra storia…
Sentiero 17 del Parco del Campo dei Fiori che sale da Caldana verso il Forte di Orino
Provincia Varese
Regione Lombardia
Coordinate GPS 45.6000°N 8.6333°E
Come arrivare
In auto: da Varese. Strada Statate SS394, in direzione nord-est, verso Cocquio-Trevisago, costeggiando il limite del Parco del Campo dei Fiori. Giunti a Caldana, lasciare l’auto nel parcheggio del paese, dirigersi nella piazza con il Palazzo delle Poste e proseguire seguendo il sentiero 17 verso il forte di Orino, segnaletica bianco-rossa. La prima salita è un po’ ripida e porta all’abitato di Cerro. Superato Cerro, si trova la prima indicazione del Sentiero delle Sculture.
In alternativa, è possibile lasciare l’auto al parcheggio di Cerro, vicino alla chiesa. In questo modo si evita la prima salita. Il parcheggio, però, è più piccolo di quello di Caldana; quindi se non si arriva presto, lo si può trovare occupato.
Cosa visitare nei dintorni
– la Rocca di Orino
– il Forte di Orino
– il Parco Regionale Parco dei FioriPer saperne di più
Per conoscere meglio il Parco del Campo dei Fiori, con i suoi sentieri ed il suo patrimonio storico e naturalistico è possibile visitare il sito: http://www.parcocampodeifiori.it/index.aspx
Se vuoi conoscere meglio Sergio Terni, ho trovato una sua intervista pubblicata in un articolo di VareseFocus: https://www.varesefocus.it/vf/dx/La-favola-del-bosco-04-Jul-19 e questa è la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/sergio.terni.3.Se sei interessato alla scultura e alle altre forme d’arte, potrebbero interessarti anche gli articoli raccolti nella sezione dedicata:
– https://www.travel-experience.it/category/arte/
Visits: 757
Lascia un commento