Cittadella può vantarsi di essere l’unica città europea circondata da mura medievali con il camminamento di ronda completamente percorribile.
Meraviglia.
Dal camminamento di ronda di Cittadella tutto sembra nettamente diviso tra ciò che sta dentro e fuori le mura. Siamo a poco meno di quindici metri dal suolo ma già da qui il paesaggio sembra infinito e si perde tra il rosso dei tetti ed il verde degli alberi, fino alle montagne.
Sopra la linea dell’orizzonte si scorgono anche alcune ciminiere a segnare le zone industriali e qualche traliccio; quando Cittadella fu fondata, nel 1220, il panorama era molto meno urbanizzato: solo qualche campanile sparso tra boschi e campi coltivati indicava i piccoli centri abitati nella campagna padovana. Da qui si poteva controllare anche la zona compresa tra la Via Postumia ed i fiumi Brenta e Muson, che all’epoca erano importanti vie di comunicazione.
Avvicinando lo sguardo, si nota un lungo nastro verde che scorre intorno alle mura: è il fossato e vi nuotano grosse carpe e famigliole di anatre e possono navigarvi anche piccole barche col motore elettrico, noleggiabili nelle vicinanze.
Il fossato era la prima linea di difesa, quella che doveva tenere il nemico ad una certa distanza; quando fu scavato era più largo e profondo di adesso. Con la sabbia e la ghiaia estratte furono innalzati i terrapieni su cui poggiano le cortine delle mura di cinta; la struttura sulla quale stiamo passeggiando non ha fondamenta ed è costruita con ciottoli di fiume e mattoni, con una tecnica detta “a sacco” o “a cassetta”.
Tra il fossato e le mura c’è ancora un ampio spazio, in parte è adibito a parcheggio ed in parte è verde d’erba, molto apprezzato da chi pratica attività all’aperto. Un tempo era interamente ricoperto di ghiaia, in modo che un eventuale nemico che avesse superato il fossato non visto, avrebbe fatto rumore camminandoci sopra, tradendo così la propria presenza.
Poi ci siamo noi, sulle mura, valenti sentinelle intente ad osservare ogni cosa tra gli intervalli lasciati dalle merlature guelfe, alternate alle feritoie, alla ricerca dello scorcio più bello da fotografare. Se volgiamo lo sguardo verso il cuore di Cittadella, colpiscono l’ordine e l’armonia con la quale la città si è sviluppata dentro le sue mura. Da ogni parte, il Duomo neoclassico ed il suo elegante campanile sono sempre visibili.
Possiamo percorrere l’intero camminamento che forma un circolo completo di circa un chilometro e mezzo, non interrotto neppure dalle quattro porte di accesso alla città, ciascuna in corrispondenza degli assi viari principali e sormontata da rivellini ed un torrione alto trenta metri. Camminando, passiamo anche attraverso le torri: sono tante, quadrangolari e ce n’è una ogni nove o dieci merli; sotto il nostro sguardo ammirato danno ritmo all’intera struttura, rendendola affascinante.
Ciascuna torre dava lo spazio sufficiente per sollevare macchine da guerra come trabucchi e catapulte ed aveva nicchie nelle quali erano conservate armi, munizioni, attrezzi, funi, perfino scale. Aveva un tetto di legno che, In caso di attacco, veniva ricoperto di pelli bagnate per proteggerlo dai proiettili incendiari.
Anticamente i camminamenti erano pattugliati da una guarnigione di quindici uomini, di età superiore ai vent’anni, armati di balestre o di archi e frecce e comandati da un Capitano.
All’avvistamento di un esercito nemico, il Capitano avrebbe inviato a Padova richieste d’aiuto e fatto suonare la campana sopra Porta Padovana per avvisare i soldati e la popolazione del pericolo imminente. I contadini sarebbero giunti dalla campagna circostante portando con sé i familiari, i pochi averi e la mucca e si sarebbero accampati all’interno delle mura o rifugiati nel mastio, il torrione di Porta Bassanese. Al momento opportuno i ponti levatoi sarebbero stati sollevati, le saracinesche in corrispondenza delle porte d’accesso sarebbero state abbassate e Cittadella avrebbe fatto fronte all’assedio.
C’erano pozzi e magazzini per resistere a lungo; anche i contadini venivano armati per aiutare la difesa e le donne davano una mano portando i pasti ai loro uomini di guardia e, all’occorrenza, lanciando pietre contro gli assalitori o soccorrendo i feriti.
Infine, c’erano anche profondi tunnel sotterranei che attraversavano Cittadella da una porta all’altra ed ai quali era possibile accedere almeno dalla Casa del Capitano. Questi non sono visitabili ma speriamo possano essere recuperati presto.
Lungo il percorso, all’interno dei torrioni, ci sono cartelli informativi che raccontano la storia di Cittadella ed i numerosi accorgimenti presi per renderla una roccaforte inespugnabile; perfino Federico II di Svevia espresse il suo apprezzamento, ammirando “la bellezza del luogo e la forza del castello” e ancora, nel 1483, lo storico veneziano Marin Sanudo la descrisse come un “Castello bellissimo […] tondo con bellissime muraglie”.
Nonostante le guerre sanguinose, i numerosi passaggi di potere, l’inesorabile scorrere del tempo ed il periodo di decadenza seguito alla caduta della Serenissima, Cittadella ha mantenuto quel fascino e quell’atmosfera che la rendono unica.
Il celebre poeta e drammaturgo inglese Robert Browning che apprezzava l’Italia e vi visse parte della sua vita, lasciò scritto che per le mura di Cittadella avrebbe dato tutta Londra.
Neppure Hemingway si negò una visita e, raccontò, qui tra l’altro assaggiò il liquore Strega.
Dall’alto di Porta Padovana, via Garibaldi sembra tagliare in due la città; tra i suoi portici scorre la vita con locali e negozi e l’andirivieni di persone di ogni età. Completato il giro delle mura potremo scendere ed iniziare l’esplorazione delle vie da queste racchiuse: di recente, grazie alle riprese di un docufilm di Rocco Cosentino, qualcuno vi ha scorto Violante Bentivoglio Malatesta, donna colta e brillante mecenate che governò Cittadella durante le prolungate assenze del marito, Pandolfo Malatesta, all’inizio del XVI secolo. Dimorava nel Palazzo Pretorio, dove è stato trovato un affresco che la ritrae. Chissà se anche noi riusciremo ad incontrarla.
Città Cittadella
Provincia Padova
Regione Veneto
Coordinate GPS 45°38′55″N 11°47′01″E
Come arrivare
In auto: Cittadella dista da Padova una quarantina di chilometri; è raggiungibile percorrendo la Strada Statale SS47 in direzione nord fino a destinazione.
In treno: Stazione ferroviaria di Cittadella.
Cosa visitare nei dintorni
– Bassano del Grappa
– Asolo
– Castelfranco Veneto
– Vicenza
Per saperne di più
Per maggiori informazioni su Cittadella è possibile visitare il sito internet http://www.visitcittadella.it/e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/muradicittadella/.
Se ti piacciono i borghi murati italiani, ne troverai altri nella sezione:
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Nel IX Canto del Paradiso, Dante cita la famosa “Torre di Malta” che si trova a sud, in Porta Padova“; puoi trovare altri luoghi citati nella Divina Commedia nella sezione:
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Il 25 gennaio 2019 è stato proiettato in prima nazionale assoluta il docufilm “Violante Bentivoglio Malatesta e il Palazzo Pretorio di Cittadella”, scritto e diretto dal regista Rocco Cosentino e girato a Cittadella. Se ti piace visitare le location cinematografiche, puoi trovarne altre nella sezione:
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